Archeologia • Ambiente

Arc.a: un Parco Archeologico in Rete 


Il “Museo diffuso”, un nuovo modello gestionale per la valorizzazione del paesaggio storico appenninico. L’inversione del paradigma sulla natura e bellezza del Bene Culturale

Vedi il Parco di Monte BibeleVedi il Museo ArcheologicoVedi l’idea di Parco della via Flaminia minore

ARC.A MONTE BIBELE: GLI ARCHEOLOGI E LA RICERCA ARCHEOLOGICA COME TRACCIA COMUNICATIVA.

Nella narrazione di chi quel bene lo ha rinvenuto, il Bene Culturale e la sua Bellezza sono il racconto di un grande patrimonio collettivo del passato che ancora ci appartiene e che tale deve rimanere: l’incredibile sforzo di vita, civiltà, miserie e passioni, di coloro che, prima di noi, hanno provato a confinare l’ineluttabilità della morte, del tempo e dell’aldilà ad una loro idea del destino futuro…

Vedi Arc.a l’Associazione…
Le 6 imprese degli Archeonauti…

L’antica ritualità del tempo futuro, come costruzione narrativa ed esperienziale.

Sentirsi parte presente e consapevole di questo loro immaginario viaggio nel tempo futuro è cosa che ci riguarda molto da vicino e ci colpisce nel profondo. Perché quel loro tempo immaginato altro non è che il senso della nostra stessa vita, essendo cosa che tratta del nostro destino, di ciò che siamo, di ciò che saremo e di ciò che, ancora prima di questo nostro incontro con il passato, non sapevamo di essere.

Vedi Arc.a progetto di ricerca…

Alle sorgenti di una valle incantata…

Il paesaggio storico-archeologico come NetWork culturale veicolo di Bellezza.

Più che un singolo Museo, Area Archeologica o Monumento, è dunque il contesto ambientale e storico territoriale entro cui il bene si è costituito il vero veicolo culturale della percezione del nostro essere parte della mutevolezza dello Spazio e del Tempo. Ed è allora nella costituzione di Arche, isole tematiche del sapere, che si gioca nell’immediato la costruzione di un modello gestionale di fruizione del territorio che costituirà la base di una nuova dimensione del concetto stesso di valore del Bene Culturale.

Vedi Arc.a isole del sapere…
Abbiamo voluto costruire un’Arca…

Arc.a: un innovativo modello gestionale

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Un piano integrato per la conoscenza, tutela e fruizione del “paesaggio culturale appenninico”, approvata dal Comitato Tecnico-Scientifico di indirizzo costituito dal Ministero dei Beni Culturali, dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna e dal Comune di Monterenzio. Il Comitato è composto dal Direttore di Arc.a – Parco in Rete dell’Alta valle dell’Idice – e dai rappresentanti designati delle Istituzioni presenti, a diverso titolo, nella proprietà del patrimonio. In particolare: 1) Il proprietario dei beni che ne costituiscono il “contenitore”, gli edifici del Museo e del Centro Servizi e i terreni delle aree archeologiche, e cioè il Comune di Monterenzio. 2) Il proprietario dei beni che ne costituiscono il “contenuto”,  i beni archeologici e paesaggistici, e cioè lo Stato, qui rappresentato dai diversi uffici competenti della Soprintendenza. 3) I proprietari dei beni intellettuali immateriali derivanti dalla ricerca, dei quali sono attori l’Università di Bologna e il team di ricerca che ha attuato i rinvenimenti e che ha progettato e materialmente realizzato Museo e Parco.

“Un progetto per la tutela, gestione, valorizzazione e fruizione di quelle aree archeologico-naturalistiche non già compromesse o contaminate da grandi infrastrutture territoriali, in cui il bene è ancora nel suo contesto naturale originario.”

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